“Scrutare il mondo da un aereo – diceva Saint-Exupéry – scopre agli occhi il vero volto della terra”.
È come quando guardi le cose dall’alto, ti sembrano più piccole, leggere. E sei tu a scegliere dove atterrare per esplorare da vicino la bellezza della natura e dell’animo umano. Così è per “Piceno360”, che ci fa volare sopra i cieli di Ascoli e con un click atterrare in ognuno dei 33 comuni della provincia ammirandone i tre monumenti-simbolo.
Dal Giardino delle Palme di San Benedetto ai calanchi di Appignano del Tronto, dal teatro Serpente Aureo di Offida al volto delle Sibille svelato ai piedi del Monte Vettore, “Piceno360” è un tour virtuale realizzato con tre panoramiche sferiche terrestri e una aerea per ciascun comune della Provincia di Ascoli Piceno. Un totale di 99 panoramiche terrestri e 33 aeree, ottenute scattando 7.620 foto di alta qualità con la tecnica hdr e 28.861 foto aeree. Percorrendo 4.378 chilometri e volando su un ultraleggero per otto ore, con in mano un bastone d’acciaio e una “palla” fatta di sei macchine fotografiche sincronizzate per scattare foto a 360°.
Prima dell’ultraleggero su cui sono salito, ci sono state altri ali di cera e altre piume, trasformate in cavalletti volanti da altri Icaro, senza scottarsi. La storia (vista dall’alto) lo racconta. Nel lontano 1856 il francese Nadar, pseudonimo del pioniere della fotografia Gaspard-Félix Tournachon, immortala Parigi da una mongolfiera. Da allora su dirigibili, palloni aerostatici e persino aquiloni vengono posati nuovi prototipi di macchine fotografiche planimetriche.
Intanto, dall’altra parte dell’oceano, si sta combattendo la guerra di secessione e la fotografia aerea è utilizzata per scopi militari. Nei primi del ‘900 un fotografo europeo sviluppa una piccola fotocamera da applicare ai piccioni viaggiatori, fino alla prima guerra mondiale, quando la qualità delle macchine fotografiche migliora in maniera sostanziale: gli apparecchi sono in grado di catturare immagini nitide persino se scattate a mano dal pilota. È soprattutto la Germania ad usare i rilievi fotografici aerei, detenendo un record di 4000 foto al giorno e mappando integralmente il sistema di trincee del fronte occidentale. Nel secondo conflitto mondiale invece diventano fondamentali i rilievi in Normandia per la preparazione dello sbarco, con la nascita della macchina Wild targata Royal Air Force (l’aeronautica militare del Regno Unito): un sistema dotato di due camere ottiche in grado di creare un’immagine tridimensionale del soggetto. E viene realizzata una mappa di Berlino in scala 1:12.000 per pianificarne l’invasione.
Finito il servizio in guerra, per la fotografia aerea si presenta un’altra sfida: l’altezza. Nel 1946 viene scattata la prima foto dallo spazio e nel 1968 la prima foto della terra vista dalla luna. Il volo pindarico approda ai giorni nostri, in cui abbiamo satelliti con una risoluzione tale da poter inquadrare una singola persona dallo spazio e droni prȇt-à-porter in grado di trasportare videocamere ad altissima definizione.
Tornando a terra, “Piceno360” è un lavoro di tre mesi, da luglio a settembre, dall’alba al tramonto e dal mare alla montagna, con 3.000 metri di dislivello. Un’estate immerso nelle Terre del Piceno. Ma ne è valsa la pena. Perché il risultato non ha precedenti in Europa. Determinante è stata la fiducia mostrata sin da subito dalla Provincia che aveva in mente qualcosa di tecnologicamente avanzato e fresco per la promozione del territorio, abbattendo ogni campanilismo affinché Palmiano, il paesino più piccolo con 200 abitanti, venisse ricordato al pari di Piazza del Popolo di Ascoli Piceno. Il presidente Paolo D’Erasmo ha creduto in me e, tramite i fondi europei del programma di sviluppo rurale, ha voluto osare con un prodotto innovativo.
Non potevo non “volare alto” senza scattare dal cielo mentre il mio amico Eliano Tigri dell’Avio club Val Vibrata di Corropoli pilotava l’ultraleggero. Il tour è diventato così navigabile a 360°, con foto panoramiche immersive ispirate a “Dubai360”.
Ogni viaggiatore virtuale può decidere liberamente il proprio itinerario, cliccando sulla mappa. Si troverà a sorvolare la città scelta (con la rispettiva descrizione) e potrà sia spostarsi in aria con gli elicotterini che contrassegnano i comuni limitrofi o scendere a terra selezionando uno dei tre luoghi più significativi come chiese, piazze e bellezze naturali. Il punto di atterraggio è di solito uno spazio esterno, per poi muoversi al chiuso e tornare a volare in qualsiasi momento.
È un viaggio per gli occhi e per l’anima, come lo è stato per me. Un’esperienza che tocca i 2.500 metri d’altezza sopra i Sibillini, in un volo indimenticabile in cui la scarica d’adrenalina era più forte del vento freddo che mi paralizzava i muscoli. Poi i vortici dell’ultraleggero per prendere quota, la passeggiata nel verde per arrivare alle Gole del Garrafo, il tramonto in piazza Peretti a Grottammare, con la suggestiva apertura in travertino sull’Adriatico. E ancora, Arquata del Tronto, l’unico paese europeo all’interno di due parchi Nazionali, tra i Sibillini e i Monti della Laga, il Reliquario di Sisto V protetto nei Musei Sistini di Montalto delle Marche. I 10 chilometri di curve per arrivare al borgo montano di Meschia, a Roccafluvione, o le 52 frazioni su una superficie seconda solo ad Ascoli per i 2mila abitanti di Acquasanta Terme, gli affreschi delle Sibille nella chiesetta di Montegallo e il vicolo più stretto d’Italia a Ripatransone. Ardue imprese come fare il bagno nelle acque sulfuree di Acquasanta Terme e vittorie personali, come superare la paura del vuoto, le vertigini. Tanti flash impressi prima nella mente e poi in “Piceno360”, con la certezza e la fortuna di amare il mio lavoro.
Il materiale prodotto, comprendente anche i tre tour virtuali integrali di Rotella, Montedinove e Monsampolo, è stato integrato in un portale web, www.piceno360.com, targato Sistema3 Informatica di Lorenzo Lambertucci, che consente la fruizione anche su dispositivi mobili. La grafica è stata curata ad hoc da Giovanni Della Ceca, mentre il montaggio del video a 360° da Mauro Pennacchietti (che ha creato anche il video del backstage). Mi sono concesso un’extra, avendo già la tecnologia necessaria per realizzare il tour fotografico: un filmato con un angolo di campo totale che offre la possibilità al fruitore di cambiare, in ogni momento del filmato, il punto di ripresa muovendosi a 360°. Preziosi sono stati anche Vanja Macovaz per la post produzione delle foto aeree, Claudia Zavaglini e la sua instancabile attività sui social network, i sindaci e gli assessori dei 33 comuni del Piceno. In ultimo nulla sarebbe stato possibile senza la collaborazione e il coordinamento di Luca Marcelli di Terre del Piceno.
Qualcuno ha fatto da cicerone accompagnandomi a scoprire i tesori, qualcun altro concedendomi permessi speciali per arrivare in ogni angolo della provincia. Lo stupore provato davanti a ciascuna bellezza non finiva mai ed è stato necessario mostrarlo tutto, a 360 gradi appunto, fino alla proiezione a pianetino. Perché nella vita, si sa, è tutta una questione di prospettive e bisogna credere nell’invisibile, anche in quello che non c’è, per vivere.
“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare”.
Leonardo Da Vinci