Museo Palazzo Ricci – Virtual Tour è il lavoro di Tesi attraverso il quale mi sono specializzato in Fotografia dei Beni Culturali presso l’ISIA di Urbino.
Relatore di questa tesi è il prof. Angelo Raffaele Rubino dell’ISCR di Roma, al lavoro hanno collaborato la dottoressa Elisa Mori e la dottoressa Patrizia Mozzoni. La tesi ha ricevuto la lode e dignità di pubblicazione con la seguente motivazione “la tesi eseguita è unica nel suo genere ha portato un apporto tecnologico e ha valorizzato l’ISIA e il museo palazzo ricci di macerata”. II lavoro prodotto non ha eguali in campo nazionale nell’ambito museale sia per la grandezza che per le tecnologie di riproduzione adottate.
Il lavoro consiste in un tour virtuale che permette la navigazione all’interno di un museo. Attraverso questo progetto è possibile visitare il Museo Palazzo Ricci di Macerata, tra i più importanti per quel che riguarda l’arte italiana del ‘900, direttamente da un qualsiasi dispositivo collegato in rete, interagire con le opere e avere tutte le indicazioni per una visita completa e dettagliata del Museo.
La riproduzione digitale è avvenuta attuando diverse tecniche di ripresa, che hanno reso possibile la navigazione virtuale all’interno del Museo e l’interazione con le opere d’arte presenti, simulando un’esperienza assimilabile a quella reale ed offre, inoltre, possibilità di fruizione che vanno oltre un’esperienza concreta.
Il lavoro prodotto può essere facilmente condivisibile in rete e visualizzabile su qualsiasi sito internet e attraverso qualsiasi dispositivo.
Con questo lavoro si abbatte il vecchio concetto del museo legato indissolubilmente ad uno spazio fisico. Il Museo diventa “itinerante”, a disposizione di tutti, allargando in modo esponenziale la sua fruizione e rendendo universalmente accessibile il suo patrimonio storico/artistico.
L’interazione “virtuale” permette una fruizione simile e, per certi aspetti, più approfondita del reale: l’approccio all’opera d’arte è più tecnico e dettagliato.
Le tele presenti nel Museo sono state riprodotte attraverso la tecnica dell’alta definizione (HD), che permette di ingrandire ogni particolare fin nei minimi dettagli e visionare l’opera in modo più minuzioso di quanto possa fare l’occhio umano.
Le sculture sono stare riprodotte grazie alla modellazione 3d. Ogni opera quindi è riprodotta nella sua tridimensionalità e può essere visionata ruotandola su se stessa, in tutte le sue angolazioni e fin nei minimi particolari.
Il lavoro prodotto da questo progetto, unico in ambito Nazionale, sia per le dimensioni che per le tecnologie applicate, può rappresentare una svolta importante per tutti i musei, gli archivi, le gallerie d’arte e in generale tutti gli enti o le strutture detentrici di opere d’arte o beni culturali che hanno a cuore la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico, artistico e culturale di cui dispongono.
L’Italia è il primo paese al mondo per turismo e cultura. Il nostro immenso patrimonio artistico costituito da oltre 6000 musei e siti culturali rappresenta la più grande risorsa del paese. Perché questo patrimonio possa esprimere le sue potenzialità occorre intraprendere la strada dell’innovazione e cogliere i profondi cambiamenti in atto nella società moderna. Mentre in Italia permane una tendenza ad una gestione conservatrice della cultura, in contesti internazionali si è già da tempo avviato un processo di cambiamento che va di pari passo con l’evoluzione della società e quindi anche dei suoi progressi tecnologici.
L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione “aperta e diffusa” del patrimonio culturale. Siamo ormai da anni di fronte ad un radicale cambiamento fondato, soprattutto, su quelle nuove forme di socializzazione e di interazione con la domanda, grazie alle nuove piattaforme digitali e sociali del web. Attraverso di esse, si tende ad incoraggiare la conoscenza e la partecipazione a livello educativo e creativo dell’utenza, aumentando e personalizzando l’appeal dell’offerta culturale, e ad attivare nuovi meccanismi di interazione e confronto della produzione e fruizione della proposta culturale.
Per questi motivi credo che l’applicazione al settore dei beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e della multimedialità, sia da considerare un’occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore, in grado di consentire una comunicazione attiva con il proprio pubblico, e una fruizione del patrimonio culturale priva di confini geografici e proiettata verso un futuro nel quale la condivisione e il modello dell’open access saranno sempre maggiori.
(Cliccare per accedere al Virtul Tour)
QUALCHE NUMERO
Stanze riprodotte: 37
Opere riprodotte: 195
Ore di ripresa: 320
Ore di montaggio: 720
Hard disk rotti: 1
Fotografie realizzate: 17.728
Spazio occupato dalle sole fotografie: 275,03 GB
Spazio occupato dai montaggi: 565,994 GB
File prodotti per il tour virtuale: 1.193.491